Quando l’immagine nasce dal legno: storie, gesti e rivoluzioni incise

Quando l’immagine nasce dal legno: storie, gesti e rivoluzioni incise

In un’epoca dominata dalla rapidità e dalla produzione incessante di immagini, esiste ancora un’arte che procede al ritmo del respiro, del silenzio e dell’attenzione: la xilografia.
Un gesto lento, che affonda in secoli di storia e che continua a essere scelto da artisti contemporanei desiderosi di un rapporto più diretto e consapevole con il segno.
Tra questi, la giovane artista marchigiana Aurora Guazzaroni, che con il suo progetto Novantatré restituisce alla xilografia una voce potente, capace di dialogare con la letteratura, con la memoria tecnica e con le tensioni dell’animo umano.

La xilografia: un’arte antica di gesto e di luce

La xilografia è una tecnica di stampa che si basa su un principio semplice e allo stesso tempo rigoroso: incidere una matrice di legno per far emergere la luce.
La superficie che rimane in rilievo viene inchiostrata; quella scavata rimane bianca. È un processo inverso rispetto al disegno: qui la luce non viene aggiunta, ma liberata togliendo materiale.

Richiede strumenti essenziali — sgorbie, bulini, cuscino, inchiostro — e una concentrazione assoluta. Ogni incisione è definitiva, ogni segno pesa. 

Fin dal Quattrocento, con la nascita dei primi libri stampati, la xilografia ha avuto un ruolo fondamentale nel rendere le immagini riproducibili e accessibili. Nel Cinquecento, grazie all’opera di Albrecht Dürer, si affermò come linguaggio artistico autonomo; nel Novecento fu scelta dagli espressionisti tedeschi per tradurre emozioni essenziali e brutali, grazie alla forza dei contrasti.

Nella nostra regione, la xilografia affonda le sue radici in una tradizione ricca. Massimo esponente è Adolfo De Carolis, nato a Montefiore dell’Aso nel 1874: l’artista marchigiano più conosciuto in Italia nel campo dell’incisione su legno e protagonista del rinnovamento della xilografia tra Ottocento e Novecento.

Il progetto “Novantatré” di Aurora Guazzaroni

Con Novantatré, Aurora Guazzaroni affronta una delle opere più intense di Victor Hugo, ambientata nel cuore della guerra civile della Vandea nel 1793.
Il romanzo è un vortice di contrasti: ideali e pietà, rivoluzione e tradizione, legge e umanità. I tre personaggi principali — Lantenac, Cimourdain e Gauvain — incarnano tre poli morali attorno ai quali si muove tutto il racconto.

La sfida di Aurora non è quella di illustrare letteralmente la trama, ma di interpretarne le tensioni, l’atmosfera, l’energia drammatica.
La xilografia diventa così il linguaggio perfetto: il bianco e il nero, la luce e l’ombra, la nettezza del segno rispecchiano la radicalità dei dilemmi narrativi.

Le xilografie di Aurora Guazzaroni saranno esposte nella mostra “Novantatré”, ospitata presso la Piccola Libreria delle Marche a Recanati, dal 6 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026.

Un’occasione per riscoprire la potenza originaria della stampa su legno, la vitalità di una tradizione che nelle Marche ha radici profonde e la forza narrativa di un percorso artistico che dialoga con uno dei grandi capolavori della letteratura europea.

Ti aspettiamo!



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