Presso la Biblioteca del Senato della Repubblica “Giovanni Spadolini” si è tenuta lunedì 21 marzo alle ore 10 la presentazione del libro “Più Diritti per Streghe Malvagie” (Giaconi Editore) del collettivo “Il Sabba della Domenica”, che racconta le storie di grandi donne marchigiane che hanno avuto il coraggio delle proprie scelte.
Alla presenza della senatrice Margherita Corrado, della curatrice del progetto dott.ssa Giuditta Giardini e delle autrici e illustratrici Claudia Cardenà, Caterina Ansuini e Letizia Amati, si è svolta la discussione attorno alle grandi tematiche toccate dal libro.
La genesi del collettivo e del progetto è avvenuta in contemporanea, nata da una domanda all’epoca del primo lockdown: qual è il ruolo della donna in questo tempo? Le componenti del collettivo, tutto al femminile, si sono date una risposta: questo è un mondo a misura d’uomo e per niente a misura di donna. Eppure le donne costituiscono più della metà della popolazione mondiale. Attorno ai PC come a dei focolari virtuali, tutte le domeniche, il Sabba della Domenica ha individuato venticinque donne (ma sarebbero molte di più) che hanno resa grande la terra delle Marche: a volte dimenticate, troppo spesso narrate da un punto di vista maschile.
Il libro ha come registro principale la pluralità e la molteplicità, come il territorio di cui parla, regione plurale e al femminile. Le eroine raccontate hanno compiuto delle scelte diverse, che si sono scontrate con i tempi che hanno abitato. La raccolta celebra queste eretiche e le smaschera, cioè le mette a nudo, restituisce una dignità propria a ciascuna di esse per aver scelto una strada differente. Il libro assolve tutte le figure femminili descritte e anzi le esalta, evidenziandone i talenti: donne eretiche, in senso letterale, sullo sfondo dei paesaggi incantati delle Marche.
In copertina è stata inserita un’immagine volutamente corale: il gruppo è fondamentale anche per le “streghe malvagie” di oggi, poichè la condivisione conduce all’ascolto. La rappresentazione grafica è significante tanto quanto la narrazione scritta: ci parla di un femminismo inclusivo, non di contrapposizione, ma di moltiplicazione degli spazi. La donna inoltre non viene raccontata in funzione dell’uomo: Joyce Lussu, Maria Montessori, Stamira e la Sibilla rievocano immagini che abbiamo già visto, ma in modo nuovo. Guardare avanti, insomma, alle nuove generazioni, conoscendo il passato. Avere memoria di quello che è stato perché la conoscenza è sublime quando utilizzata per edificarsi, per essere migliori.
Nelle eroine di “Più Diritti per Streghe Malvagie” ritroviamo due aspetti del femminismo: quello pacifista e quello combattente. Ci sono Joyce Lussu e Adele Bei, combattenti, ma anche Maria Montessori, che ha educato alla pace. Il discorso del movimento verso la pace è prerogativa quasi esclusiva delle donne. C’è un altro modo di affrontare le cose, e questo modo potrebbe forse essere migliore.